Iscriviti alla newsletter

Novità


News/Eventi  >  "Relazioni Generative" vince il bando "Comunità Educanti"



Nuovo finanziamento in arrivo grazie all'Impresa Sociale Con i bambini per rafforzare la comunità educante di Forlì e comprensorio

Attraverso il bando “Comunità educanti”, il primo del suo genere in Europa, con un impatto di sistema a livello nazionale e un investimento di 14,5 milioni di euro, l’Impresa Sociale "Con i Bambini", nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha selezionato 152 progetti, su oltre 700 proposte ricevute, con l’obiettivo di creare, rafforzare o implementare le alleanze educative nel Paese. Tra i 152 vincitori c’è anche “Relazioni generative” che si è aggiudicato  99.824 euro. 
Il progetto è promosso da una rete costituita da Consorzio Solidarietà Sociale assieme a cinque cooperative sociali – L'Accoglienza, Domus Coop, Paolo Babini, Dialogos e Salvagente - e dal Comune di Forlì. Il progetto ha come obiettivo di rafforzare la comunità educante del territorio e formalizzare le prassi di collaborazione tra Terzo Settore, amministrazione comunale e scuole per agire in un’ottica di co-programmazione educativa garantendo interventi organici, efficaci e sostenibili nel tempo. "Partendo dal rafforzamento di processi condivisi già presenti a livello locale e da quanto si sta realizzando con il progetto “InRete”, le azioni previste nel progetto vincitore mirano a stimolare la partecipazione attiva dei minori, delle famiglie e dei diversi attori territoriali, attraverso attività laboratoriali; costruire un linguaggio comune sulla povertà educativa e sui fattori che concorrono a generarla, attraverso attività formative aperte a operatori formali e informali; stringere alleanze stabili e funzionali alla costruzione di una “infrastruttura educativa” del territorio e alla presa in carico di minori in situazioni di vulnerabilità, attraverso la realizzazione di accordi e patti educativi di comunità", viene illustrato. 
Quattro le attività previste dal progetto vincitore che comprendono: la “progettazione partecipata”, i percorsi di co-programmazione, la formazione territoriale, i tavoli. Con la “progettazione partecipata” si intende dar voce ai soggetti sensibili attraverso una serie di laboratori di progettazione partecipata diffusa nel comprensorio con focus sui minori e sulle loro famiglie. Verranno pertanto realizzati 20 laboratori nei diversi quartieri/comuni su cui agisce il progetto con l’obiettivo di coinvolgerli attivamente nell'identificazione dei bisogni (formativi, educativi, relazionali, psicologici, ludici e materiali) emersi anche a seguito della pandemia. Per garantire l’aggancio di minori in situazioni di fragilità sarà importante la connessione con i Family Mentor del progetto InRete 2018-PAS-00408 (che già operano in stretto raccordo con le Scuole e con i Servizi Sociali del territorio) e con i servizi educativi  gestiti dalle cooperative partner (centri extrascolastici pomeridiani, centri di aggregazione, centro servizi per l'integrazione) che svolgono l’importante ruolo di sentinelle sul territorio.
Parallelamente ai percorsi di progettazione partecipata con minori e famiglie, verranno attivati 15 percorsi di co-programmazione dedicati al coinvolgimento degli attori della comunità educante. "Si punta a promuovere occasioni di incontro finalizzate alla definizione di obiettivi e di azioni concrete da realizzare in rete sui territori (quartieri cittadini, comuni del comprensorio). In questo caso le figure delle cooperative dedicate al progetto interagiranno con gli esperti/consulenti per tessere un ampio piano di co-programmazione che avrà poi una traduzione locale nei vari ambiti di intervento - viene spiegato -. Si prevede quindi di allargare diffusamente, ma in maniera sostenibile, la platea degli interlocutori agganciando scuole, associazioni, comitati di quartiere, gruppi formali e informali di anziani e adulti, società sportive, associazioni di promozione sociale, associazioni culturali, organizzazioni di volontariato, comitati di cittadini, parrocchie per favorire in prima battuta scambi, conoscenza e condivisione tra i partecipanti e, successivamente, individuare progettualità comuni in grado di rispondere ai bisogni dei territori".
Per quanto riguarda la formazione territoriale, viene aggiunto, "l’azione nasce da una riflessione condivisa con le responsabili dell'Unità Minori e dell'Unità Coordinamento pedagogico del Comune di Forlì sul valore della formazione territoriale come una delle attività essenziali per rafforzare il potenziale educativo della comunità attraverso la diffusione di un linguaggio comune come base per una prassi operativa condivisa, integrata e sostenibile nel tempo. A questo scopo, si intendono attivare 10 percorsi formativi (seminari e percorsi) aperti a operatori dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza, personale scolastico e operatori informali sui temi della povertà educativa minorile e sui fattori che concorrono a generarla. Si intendono coinvolgere figure interne alle cooperative che possiedono un'esperienza pluriennale in campo educativo e competenze maturate nelle attività educative extrascolastiche, nella gestione di sportelli di ascolto nelle scuole e nella relazione quotidiana con minori e famiglie in situazioni di fragilità sia italiane che straniere. Verranno inoltre coinvolti alcuni esperti esterni (psicoterapeuti dell'età evolutiva e psicologi dell'apprendimento) La definizione dei contenuti, la scelta degli esperti e la gestione organizzativa (promozione, iscrizioni e calendario) verranno realizzate in stretta collaborazione con i servizi del Comune di Forlì, in particolare con l'Unità Minori, il Coordinamento Pedagogico e il Centro per le Famiglie della Romagna Forlivese".